Donne, la scena continua a prendere Spazio

Si ritorna in scena! Dopo il lockdown e tanti appuntamenti online per provare almeno la memoria, il testo che ho scritto per le ragazze del mio laboratorio teatrale a Spazio Donna San Basilio finalmente prenderà vita.

Naturalmente grazie al fatto di aver vinto un bando di LazioCrea. Un sistema, quello dell’assegnazione di fondi tramite bandi, il cui superamento rimane per me un tema cruciale; ma nel frattempo, dovendomi misurare con la realtà com’è, questo ho fatto e l’ho spuntata.

E vedo di nuovo nitidamente l’orizzonte: poter intrecciare i percorsi teatrali di altri spazi che permettono alle donne di rinascere e riprendersi la vita, dando vita ad una rete di spazi artistici e culturali alternativi, che possa avere come tappe di restituzione rassegne o festival di donne libere, o liberate, per attrarre altre donne con la voglia il desiderio l’urgenza di liberarsi, e tanti uomini alla bellezza di una cultura di profondo rispetto. Per creare una rete di spazi di confronto, di divulgazione di libri, di musica, danza, e teatro.

Il mio teatro, quello che mi chiarisce perché continuare a fare teatro, e come. Ricucendo teoria e prassi, restituendolo come conoscenza di sé, come esperienza, invenzione, liberazione, della propria creatività, della voglia di sovversione, in ultima analisi, per se stesse e quindi per le altre, a chiunque voglia mettersi in gioco davvero, anche se non è il suo “mestiere”. Ma è la sua arma.

Un teatro che cammina con le donne che vengono a mettersi in gioco a Spazio Donna, che scopre piano, delicatamente, fin dove si può arrivare, per scoprire che non ci sono limiti, non c’è un “traguardo”, una fine, un limite, ci siamo noi, e la voglia di trasformarci e trasformare il mondo in uno “Spazio libero”.

Non per niente il nome della mia associazione con la quale ho vinto il bando regionale. Avevo cominciato pensando di allargare la sede, di offrire più corsi, più possibilità, spero ancora di arrivare a prendere lo spazio accanto a Spazio Donna. Ed è per questo che dico che comincio da qui, con “Il filo di Arianna”, così ho titolato l’evento che vedrà il mio laboratorio in scena, e accanto a loro il blues della segregazione e del riscatto delle donne nere con il duo “Acoustic blues”, voce e chitarra rispettivamente Sabrina Zunnui e Tiziano e ancora il libro di Lorenzo Gasparrini “Perché il femminismo serve anche agli uomini”, presentato da Marta Mearini, responsabile di Spazio Donna, che intervisterà l’autore.

E poi microfono aperto, anche per raccontarvi e farci domandare dello Spazio e del laboratorio, e di questo teatro, che non ha la vocazione a stare al chiuso, ma quella di aprirsi e comunicare in uno spazio il più possibile aperto, per scambiare esperienza, imparare dalla realtà e restituirne insieme la lettura, spostando insieme sempre un po’ più in là i confini del possibile.

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